Ciao a tutte/i/*,
Mi dispiace tantissimo per la lunga assenza, ma cercherò di essere costante e di scrivervi ogni venerdì alle 21 - così vi tengo epistolarmente aggiornate/i/*. Per i milanesi volevo dirvi che sarò da Gogol & Company domenica 16 aprile alle 18 con altri autori dove farò un reading di un piccolo estratto del mio libro Il bikini di Sylvia Plath. Il 26 aprile invece farò una session di bookstyling al libraccio di Porta Venezia sempre dalle 18 con Candela e Simone Furlan, quindi anche qui segnatevi la data. A maggio e giugno invece farò tre date del mio spettacolo Alla ricerca del primo marito perdut* a a Torino (5 maggio), Roma (14 giugno) e Bologna (15 giugno): qui trovate i biglietti. Qui invece trovate la puntata integrale dell’ultima puntata di ieri de Il Maestro e Margherita su radioraheem con Piergiorgio Pardo.
Adesso capisco perchè sono esaurita SOOOO MEEEEEEE
<3 GOOGLE CALENDAR FINITO <3
Per il resto sto scrivendo il mio secondo libro quindi ho il cervello molto, molto, MOLTO impegnato. Ma iniziamo con la nostra abituale AGENDA SETTING.
Una cosa divertente che non rifarò mai più:
Innervosirmi per i diminutivi, non ha senso accellerare il processo di invecchiamento per il nervoso-da-diminutivo <3 Se c’è una cosa che mi dà fastidio nell’editoria italiana sono i titoli con i diminutivi di libri scritti da donne, mi deprimono troppo. O almeno, quando uscirà un titolo tipo “il malatino” e/o “il micro-pene” posso iniziare ad accettarli. In questo Lana Del Rey unica vera e sola maestra di vita. Nel suo ultimo album il cui titolo è ode al Jeggins Tunnel di LA, come metafora dell’Hollywood sadcore, ci dà una lezione di stile, oltre la moda ed oltre la lingua, intitolando una canzone con un titolo che è sia una daddy issue (contenendo al suo interno il padre e il nonno) che il suo superamento, insomma una cosa che neanche la logica di Hegel superata da Zizek ne Il sesso e l’assoluto:
Altra cosa, uscire con uomini che vanno in terapia pensando siano più evoluti su un qualche piano inclinato della cognizione. Comunque siamo d’accordo che è tutto cambiato con gli appuntamenti. Un tempo la prima cosa che chiedevo a un ragazzo era: “Hey baby, dove abiti?” - Adesso: “Da quanto vai in terapia, figliolo?”. Anche se devo dire che vorrei aprire una parentesi sui maschi eterosessuali che vanno in terapia. Non so perché, ma sono ossessionati dal fatto che vanno in terapia, lo continuano a ripetere anche quando non dovrebbero. Si sentono evoluti, come se lo studio dello psicologo fosse una sorta di sfera poke da cui una volta usciti sono delle persone migliori disposte che ne so, a leccarti la figa. Agli uomini che vanno in terapia tu gli chiedi di uscire… tipo che ne so venerdì sera ci vediamo? Loro sì, va bene… la mattina vado in terapia, poi il pomeriggio rifletto su quello che mi ha detto la terapista perché vado in terapia, diciamo che per l’aperitivo, ormai sono dieci ore che sono andato in terapia, dovrei avere attenuato la mia mascolinità tossica e avere abbastanza autostima nel rapportarmi a una donna di successo da non avere problemi di eiaculazione precoce e non fare battute passivo aggressive se dal tuo sguardo pretendi che offro io da bere. Quindi sì vediamoci. Poi sono carini gli uomini in terapia perché hanno tutta una loro versione del femminismo; ad esempio quando ti chiamano troia durante il sesso, si interrompono di colpo gli viene un po’ molle, si sentono in colpa, ti guardano negli occhi e ti dicono: “Alle femministe so che a piace essere chiamate troie, ma solo durate il sesso”.
Poi sono carini gli uomini in terapia perché hanno tutta una loro versione del femminismo; ad esempio quando ti chiamano troia durante il sesso, si interrompono di colpo gli viene un po’ molle, si sentono in colpa, ti guardano negli occhi e ti dicono: “Alle femministe so che a piace essere chiamate troie, ma solo durate il sesso”.
Altra frase tipica da uomo in terapia: “Sono femminista, sai, sono uno che rispetta le donne perché voglio tanto bene a mia mamma, sai sono cresciuto solo con lei, e sono ancora in buoni rapporti con tutte le mia ex”.
Un giorno, probabilmente un giorno di pioggia, che sarà solo un giorno di merda; perché la tua vita non è un film di Woody Allen e un giorno di pioggia senza musica jazz è solo un giorno di merda, razionalizzerai tutto questo e….
No, non sei un femminista… non hai superato il complesso edipico perché sei cresciuto solo con tua madre e questo ti porta a trattare tutte le donne, comprese le tue ex, come oggetti dai quali non riesci a separarti proprio come non riesci a tagliare il cordone ombelicale con tua mamma. Alla fine le lasci tutte perchè nessuna è come lei, tutte a un certo punto di criticano, ti mettono in discussione, mentre lei è l’unica che accetta le tue psicosi. Un giorno, probabilmente un giorno di pioggia, che sarà solo un giorno di merda; perché la tua vita non è un film di Woody Allen e un giorno di pioggia senza musica jazz è solo un giorno di merda, razionalizzerai tutto questo e le ucciderai tutte. Quindi no, non sei un femminista; sei solo un femminicida che ancora non sa di esserlo.
DADDY ISSUE DELLA SETTIMANA:
Potrei dire Carrère, ma mi sono stufata di essere la parodia di me stessa. Poi da quando lo leggono anche le influencer ci ha stancato. Per la prima volta da tempo questa settimana mi ha colpito un ragazzo giovane (lol) tale Lucas Englander; l’attore protagonista di Transatlantic, la nuova serie Netflix. Austriaco e impegnato per il sociale,; nella serie mi interpreta un ebreo-tedesco in fuga. Chic. Se dobbiamo andare proprio di Daddy direi Cracco; in crisi finanziaria - il suo ristorante in Galleria non sta andando molto bene. Cracco-finanziaraimente-vulnerabile mi attiva un po’ la crocerossina.
FASHION IN CULTURE AND CULTURE IN FASHION:
È morta Mary Quant. Tutti la conosciamo per la minigonna, ma è sua anche merito sua la rimessa in hype del taglio a scodella alla Giovanna d’Arco. “Anche la Quant quindi a suo modo quindi ha contribuito alla mitizzazione del suicidio femminile”; vi regalo questa battuta da sfoggiare all’aperitivo domenicale.
RADICAL SHOPPING LIST:
Nuova capsule di And Other Stories con SINDISO KHUMALO, post-colonial friendly
Le carte da burraco di Cracco, per aiutare gli uomini cis in difficoltà
a venerdì prossimo,
g
<3